Renzo Vespignani,
ritratto di Elio Filippo Accrocca, 1943
Primavera Europa
Trasmissione per gli Europei di domani
(RAI – Secondo programma – 1956)
era dedicata ai giovani in vista di un’Europa unificata.
Il 18 ottobre 1956 andò in onda una rassegna di poesie. Per l’Italia partecipò Marina Mariani, presentata da Elio Filippo Accrocca
Sono lieto di presentare la giovane poetessa napoletana Marina Mariani di 28 anni. Come altri, anche lei aveva sbagliato strada frequentando la facoltà di fisica: poi si è avviata sulla strada della poesia. Ebbene, la poesia della Mariani è delicata e immediata. Nasce in lei spontanea. Si avverte tale spontaneità nei modi con cui si accosta ai temi dell’infanzia, che non è più la propria, ma quella intravista negli altri, nei bambini che si affacciano da dietro i vetri a fissare uno scenario consueto. O forse è il ricordo della propria infanzia, dei suoi primi sguardi sulle cose del mondo.
Anche il paesaggio è tema caro alla Mariani , un paesaggio colto nei colori , negli elementi della sua città, colori ed elementi irreali come quelli dell’infinito.
Altro motivo, nella poesia di Marina Mariani è lo sguardo rivolto su se stessa, in attimi di chiara introspezione: scorge allora gli istanti di silenzio, in cui maturano gli anni e i versi di questa sensibile donna. Gli anni finora sono pochi, ma la sensibilità è davvero molta e fa ben sperare.
Bambini dietro il vetro, Tramonto a Meta di Sorrento*, Istanti di silenzio.
In sottofondo: Pavane pour une infante défunte di M. Ravel
Bambini dietro il vetro
due faccine rotonde,
ferme.
Come da un palco
guardano lo scenario:
la piazzetta, la fontana,
il barbiere seduto sulla soglia.
Ti guardano passare,
severi.
Il colore è maturo
dovunque tu guardi:
pulviscolo di rame
verso il sole,
irreali
le isole lontane.
Un attimo solo,
e credi di vedere il colore dell’infinito:
poi, un’aria di piombo
sul cielo, sul mare,
sulle alte scogliere.
*inedita
Come pago gli istanti di silenzio!
Sono gli istanti nei quali
strade bianche scavate dal sole
mi vengono incontro, ed il cuore
mi abita il fresco profumo
dei boschi d’estate.
Io li pago con anni
di suoni laceranti,
di parole isolate,
inquietanti.